venerdì 30 aprile 2010

PETROLIO, che DISASTRO!!!

Ci risiamo. L'ennesimo disastro ambientale causato dall'uomo si è abbattuto sui nostri mari, sul nostro pianeta.
Nei mari del Golfo del Messico, di fronte alla Louisiana, una piattaforma petrolifera che estraeva fino a 8000 barili di greggio al giorno è esplosa.

La piattaforma petrolifera Deep Water Horizon della BP è affondata il 21 aprile dopo una violenta esplosione, seguita da un incendio che ha impegnato la Guardia Costiera per ore. La piattaforma conteneva 2,6 milioni di litri di petrolio e estraeva novantamila litri di greggio al giorno.
Dentro quelle chiazze scure sempre più grandi, sembra quasi sentire impercettibile
le grida degli uccelli, dei pesci, dei cetacei, delle alghe, delle onde del mare, incatramate, soffocate, lentamente uccise dalle tonnellate di petrolio che si stanno riversando in mare.

Ogni giorno che passa sono mille barili di petrolio che si riversano in mare.
Petrolio, petrolio, sempre petrolio. Il petrolio è davvero un materiale infernale. Produce morte e distruzione in ogni sua manifestazione.
Per estrarlo si combattono guerre, si uccidono persone, si distruggono paesi.
Per consumarlo si inquina l'atmosfera, si provocano tumori, si altera il clima.
Per trasportarlo si utilizzano navi le cui misure di sicurezza sono spesso approssimative. E poi ci sono i continui “disastri ambientali”.
Ogni tanto una petroliera si incaglia, una nave affonda.
Questa volta, addirittura, è una piattaforma ad avere avuto un “incidente".


I giornali hanno riportato la notizia solo alcuni giorni dopo il disastro. Forse non l'avevano data prima perché la Bp aveva minimizzato e tranquillizzato tutti... Ma che cos'è questa benedetta BP? Wikipedia ce la presenta così: “La BP plc, originariamente British Petroleum, è una società del Regno Unito operante nell'energia e soprattutto nel petrolio e nel gas naturale, settori in cui è uno dei quattro maggiori attori a livello mondiale (assieme a Royal Dutch Shell, ExxonMobil e Total). La sede è a Londra".

La cara Bp e gli altri tre maggiori attori a livello mondiale sono i killer che da più di un secolo devastano il nostro pianeta.

Ma i mandanti siamo noi.

Ogni volta che accendiamo il motore della nostra auto, che beviamo da una bottiglia di plastica usa e getta, che riscaldiamo la nostra casa con energia proveniente da combustibili fossili. Quasi ogni nostra azione è basata sul consumo di petrolio, o sotto forma di combustibile o di materiale plastico.
Le conseguenze che evitiamo di guardare sono uomini morti in guerre assurde per il petrolio(Iraq?),specie animali uccise dal petrolio, mari inquinati, un clima sempre più alterato e offeso.

Non possiamo certo smettere di utilizzare il petrolio in ogni sua forma da un giorno all'altro. Ma possiamo ridurne drasticamente il consumo. E soprattutto possiamo essere consapevoli. Consapevoli del prezzo che paghiamo per vivere il nostro benessere

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