domenica 9 maggio 2010

'MANGANELLI' di STATO


Dal sito SPINOZA un pò di "humor"....

Roma, ragazzo pestato da numerosi agenti di polizia. Era una delle prove del concorso.

Dopo Roma-Inter, Stefano Gugliotta è stato malmenato perché scambiato per un ultrà. Doveste imbattervi in dei poliziotti, vi conviene specificare subito cosa non siete.

(Io comunque li capisco: ne picchiano talmente tanti che un errore ci puo’ stare)

Durante il pestaggio, qualcuno dai palazzi urlava: “Siete in venti contro uno!”. Immediato l’arrivo dei rinforzi.

Il sofisticato identikit del tifoso ricercato indicava “Uno con la maglietta rossa”. Paperoga già si caga addosso.

Dopo il pestaggio, Gugliotta si è salvato grazie alla tempestiva assenza dei medici.

Un dente rotto, sei punti in testa e segni di numerose manganellate per uno scambio di persona. Pensate se era quello giusto.

Gugliotta è stato scarcerato, ma resta in piedi l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Cucchi ne uscì pulito

"Io urlavo ma loro continuavano a picchare". Sono le parole di Stefano Gugliotta, il 25enne aggredito e malmenato dalla polizia perché scambiato per un ultrà, a Roma dopo la finale di Coppa Italia Roma-Inter. Preso a schiaffi prima da un poliziotto, poi da 2, poi da una decina che, dopo averlo accerchiato e gonfiato di botte, lo arrestano.

Violenza gratuita, senza aver la possibilità di una replica, da parte di chi E' PAGATO PER PROTEGGERCI E NON PER PICCHIARCI.

Sembra un film già visto e rivisto.

Troppo spesso succede che alcuni esponenti delle forze dell'ordine abusino del loro potere, scavalcando il confine di ciò che è permesso da ciò che non lo è.

Il caso Spaccarotella, quello della scuola Diaz durante il G8 di Genova, il caso di Stefano Cucchi, tanto per ricordare gli eccessi più famosi. Morti e feriti, per un abuso di potere che in alcuni casi non viene perseguito e punito come dovrebbe.



Di fronte a questa ennesima violenza di Stato sono stanco della solita retorica di eroi che rischiano la vita per pochi euro. Non si acquisisce lo status di eroe per il semplice fatto che s'indossa una divisa. Sono le azioni che ti rendono eroe (o criminale), e non il distintivo; anche se la divisa, un pò come il mantello di super man, ti fa sentire onnipotente, intoccabile. Stefano Gugliotta, pestato senza motivo è solo l'ultima di una lunga serie di vittime della polizia.
Vittime della polizia, quel corpo che viene pagato per "garantire democrazia, giustizia e libertà".

La "rigorosa" inchiesta disposta dal capo della poliza Manganelli (ma tu guarda il cognome!) si rivelerà il solito compromesso nel deprecare le responsabilità individuali degli agenti, lasciandoli al loro posto e le sentite scuse per questi “settori deviati” della polizia.

Chi non ricorda la sospensione della democrazia, o meglio l'umiliazione della democrazia nel luglio 2001 durante il G8 di Genova? Come non ricordare l'omertà diffusa tra le forze dell'ordine, inerente a quei fatti. Ricordo la medaglia data a Placanica per aver ucciso un ragazzo. Non dimentico, neanche il global forum di Napoli nel marzo del 2001 con la trappola tesa ai manifestanti a piazza Municipio, e le torture alla caserma Raniero ed i ragazzi prelevati a forza dagli ospedali, compreso due ragazzini che avevano avuto un incidente col motorino.
Cose del genere hanno un nome ben preciso, si chiamano rastrellamenti.
Per esempio il centro sinistra farebbe bene, a non fingere di fare la parte degli indignati, perchè nel marzo 2001 erano loro al governo, seppur ancora per poco.
É stato il centro sinistra a non creare una commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti di Genova. E sarebbe altrettanto squallido strumentalizzare questi episodi di cronaca, perchè quando lorsignori potevano fare qualcosa, non lo hanno fatto per paura di perdere consensi.

Un gesto di coraggio ci vorrebbe… Pretendo, anzi ‘vorrei’ che siano previste le aggravanti per i reati commessi dalla poliza; pretendo che il poliziotto che si macchia di qualsiasi reato, fosse anche uno schiaffo dato senza motivo, venga radiato dal corpo. Pretendo che i poliziotti siano chiaramente identificabili sempre, in particolar modo quando sono in assetto antisommossa, voglio che indossino pettorine con numeri identificativi scritti in grande e voglio che questi numeri siano presenti anche sui caschi. Basta con la favola del poliziotto per vocazione, se si entra in polizia o nei carabinieri, è per lo stipendio, per il posto fisso. Non ci sono altri motivi. Senso dello Stato e delle istituzioni, protezione dei cittadini? Ma per favore.

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